APRILE in BOARNAL

 

Da Stalle pochi chilometri a Sud di Seren del Grappa, superato il ponte " delle cosidette fiancate "  progettato da un incompetente, si sale in direzione dell'agriturismo Albero degli Alberi (m.580). Il glicine che s'incontra al secondo tornante non è una siepe ma come si può notare un albero propriamente detto.

 

 

Parcheggiata la macchina si prosegue a piedi lungo la strada asfaltata; il bosco è quello di faggi con qualche castagno che faticosamente sopravvive alle ferite del tempo e degli uomini. Il "verde" come è normale in questa stagione, siamo a fine aprile, presenta tutte le gradazioni possibili, ogni specie vegetale da il suo contributo personale.

 

 

 

Nel sottobosco si possono osservare alcune varietà di fiori:

 

Cardamine bulbifera (L.) Crantz

 

 

Pulmonaria (pulmonaria officinalis)

 

 

Latiro invernale (lathyrus vernus)

 

 

Strallogi (aristolochia clematitis)

 

Salendo in quota, qualche albero da frutto presenta ancora la sua candida veste:

 

 

Lungo il percorso desta sorpresa l'incontro con un edificio che porta la scritta " SCUOLA ".

Dobbiamo pensare che in passato, anche l'aspro " Boarnal "  che stiamo per visitare, era abitato.

La scolarità era garantita a livello elementare dalle numerose scuole presenti in ogni più piccola frazione; i bambini non erano così costretti a raggiungere il fondovalle per frequentare la scuola, anche perchè in passato le strade erano in realtà sentieri e i mezzi di locomozione più comuni erano le proprie gambe.

 

 

 

 

Da qui in poi si lascia l'asfalto e subentra lo sterrato, ma la strada è percorribile con un po' di attenzione anche con l'auto. Alcune abitazioni sona state restaurate, ma dopo il "Cristo Rosso" sono per lo più abbandonate.

 

 

 

 

 

 

 

Lungo il tragitto s'incontra un esemplare centenario di castagno:

 

 

 

Il panorama si apre poi sulla valle e sulla lunga dorsale del Fontanasecca - Solaroli:

 

 

 

A destra fa capolino la cima imbiancata del M.te Grappa mentre i prati sottostanti sono quelli di Pradazern. Abbiamo appena superato la prima gola sul torrente Boarnal e raggiungiamo la località " Case Zanolla " :

 

 

 

Località Case Zanolla (m.667)

 

 

Poco distante verso Costa da Sort qualcuno sta lavorando; probabilmente qualche paesano che ha avuto qui i suoi natali e torna nella bella stagione per sistemare il possibile:

 

 

 

 

Il cammino prosegue e lentamente si sale verso il crinale. Case Simionato non distano molto dalla strada del Grappa che aggira il M.te Roncon da Nord-Ovest.

E' possibile che qualche traccia di sentiero colleghi quest' ultimo nucleo di case proprio con la statale posta aldilà della linea spartiacque.

I rovi avviluppano le case, le porte sono aperte e nelle due stalle si trova di tutto, dalle "Muse" ormai consumate dai tarli, alle botti del vino, a qualche attrezzo agricolo che ricorda la vita di un tempo.

La domanda è d'obbligo: abitavano qui tutto l'anno o solo nel periodo estivo quando i pochi animali da latte venivano condotti qui, sui ripidi e magri pascoli estivi?

Tutto l'anno? Come era possibile con le difficoltà dei collegamenti, con la neve abbondante, con il freddo e la fame che doveva essere abbondante anch'essa?

Eppure qui l'uomo è arrivato, ha costruito case a due piani, ricoveri per animali, ha bonificato, ha impiantato i ciliegi onnipresenti che ormai inselvatichiti non danno alcun frutto.

 

 

 

Località Case Smaniotto (m.708)

 

 

 

 

E' impossibile resistere alla curiosità e con rispetto entriamo nelle stanze aperte sul passato:

 

 

 

Il francobolle è antico, il timbro reca la data 1965, chissà se la Sig. Ballidoro è ancora viva; quella busta ha quasi 50 anni.

L'arredamento è scarno, i tarli stanno facendo il loro lavoro, se non esistessero bisognerebbe inventarli; inutile mantenere in vita gli oggetti se non esistono più le persone che se ne prendono cura.

Come diceva Mauro Corona, i paesi, le case hanno bisogno di qualcuno che li ami, che si prenda cura di loro, altrimenti inesorabilmente scompaiono dalla vista e dalla memoria.

 

 

 

Nei luoghi dell'abbandono la fotografia raggiunge le vette del silenzio, non occorre far nulla.....

 

 

E' tutto pronto per la dolcezza dello sguardo.

 

 

 

< HOME >