PIEVE TESINO: MUSEO CASA DE GASPERI

 

 

 

 

 

Pieve Tesino (TN) ospita due interessanti musei, quello dedicato alla figura di De Gasperi e quello dedicato al commercio ambulante, quello dei cromeri detti localmente  perteghi, montanari che giravano per l'Europa per vendere immagini sacre e mercanzie di ogni genere, casa per casa.

 

 

 

 

Ma torniamo a De Gasperi lo statista che prima di diventare tale visse in un'epoca piena di tragedie, due guerre mondiali, il nazifascismo e la guerra fredda tanto per riassumere.

Nasce a Pieve Tesino nel 1881 quando il Trentino è ancora una delle province dell'Impero Austro-Ungarico. L'effige del Keiser Giuseppe stava allora dappertutto come quella della Madonna trafitta. L'aria di fine Ottocento si faceva via via più pesante e anche se l'Austria garantiva una certa autonomia ai suoi sudditi, questi a quanto pare non erano affatto contenti. La Belle Epoque stava per finire lasciando nelle mani di Dio come scrisse De Gasperi in un articolo del 1914, il destino dei popoli.

Più che di Dio nelle mani di Principi e Sovrani che folli in toto pensavano di farsi la guerra come ai tempi di Re Artù!! La folla all'inizio applaudì contenta....

 

 

 

 

Ritratto di famiglia: l'Alcide è il secondo da sinistra. Il padre con mansioni di sorveglianza si sposterà prima a Grigno e poi a Civezzano. De Gasperi frequenterà il liceo a Trento e l'università a Innsbruck.

L'Ottocento è il secolo dell'industrializzazione e la ferrovia come racconta Guccini nella famosa canzone " La locomotiva " ne fu il simbolo.

 

 

 

 

Purtroppo l'industria dell'acciaio contribuirà anche a dotare gli eserciti di armi di distruzione mai viste con milioni di morti nelle successive guerre mondiali.

Ma il treno era anche simbolo di libertà, di possibilità di raggiungere mète lontane specie per la nuova borghesia e per la vecchia nobiltà che da lì a poco sarebbe stata spazzata via...

Qui vediamo una ricostruzione di un vagone ferroviario, le immagini di paesi e campagne scorrono veloci dai finestrini...

 

 

 

 

Nella foto che segue del 1904 viene ritratto De Gasperi con il giovane Celestino Endrici nominato vescovo di Trento all'età di 38 anni; in quel di Vienna Endrici avrebbe ricevuto la benedizione del'imperatore atta a confermarne la carica come voleva la tradizione pre-napoleonica.

 

 

 

 

Allo scoppio del primo conflitto mondiale mentre Cesare Battisti si arruolava come volontario nell'esercito italiano e per questo, quando venne catturato, verrà condannato a morte per tradimento, Alcide De Gasperi rimane fedele all'Impero; si dedicherà alla gestione degli sfollati trentini nei campi di concentramento della Boemia.

In questi campi profughi ante litteram, i trentini venivano guardati con sospetto e la sopravvivenza lontano dai paesi di origine fu tutt'altro che facile...la fame tanta.

 

 

 

 

Per ovvie ragioni i richiamati trentini furono mandati a combattere in Galizia contro i russi; non potevano di certo sparare agli italiani di cui condividevano la lingua.

 

 

 

 

Il risultato fu sempre lo stesso, quello di ogni fronte....

 

 

 

 

E alla fine del 1918 le truppe italiane accolte in modo << quasi >> festante marciarono per le vie di Trento...il << quasi >> è d'obbligo per varie ragioni, una certa autonomia politica garantita da Vienna, un grado di scolarizzazione impensabile nell'Italia di allora, uno stato quello asburgico sicuramente moderno e efficente, probabilmente una economia che garantiva un livello di vita migliore...

 

 

 

 

De Gasperi già parlamentare austriaco viene eletto come deputato nel nuovo collegio italiano di Trento. Aderisce al partito popolare di don Sturzo legato prima all'ambiente cattolico trentino e romano poi.

Ma dopo una breve parentesi di democrazia, le devastazioni morali della guerra condussero le deboli democrazie italiana e tedesca nelle mani del nazifascismo.

De Gasperi nel 24 dopo l'omicidio Matteotti si ritirò sull'Aventino e il duce lo destituì dalla carica di deputato così come fece con i politici degli altri partiti.

La << cattoplutodemosociocrazia >>  per fare il verso alle cazzate che il gran << mascelon >> vomitava direttamente sulla folla, era finita, la libertà politica pure e

De Gasperi grazie anche alle conoscenze aquisite nell'ambiente cattolico si ritirò apparentemente indisturbato nella biblioteca vaticana per una ventina d'anni in attesa di tempi migliori.

Circondato dai libri studiò e maturò l'idea di un'altra Europa, quella dei popoli e non dei principi e dei dittatori...

 

 

 

 

Rifondò il Partito Popolare che divenne la Democrazia Cristiana il partito nel bene e nel male che avrebbe governato il nostro paese per più di quarant'anni.

 

 

 

 

La logica della guerra fredda, la dittatura stalinista e la fedeltà ceca alla causa bolscevica del partito comunista italiano che solo con Berlinguer cercò una via democratica al socialismo, il partito socialista praticamente inesistente schiacciato tra cattolici e comunisti non permise una soluzione politica diversa.

De Gasperi era uno statista non un politico; pensava al futuro e non alle successive elezioni come ebbe a dire lui stesso. Tenne un famoso discorso a Parigi alla fine della guerra e anche se non fu applaudito, si meritò il rispetto delle potenze vincitrici. Poi ci fu il viaggio in America che consentì all'Italia di risorgere dalle rovine della guerra grazie al piano Marshall, poi gli incontri con i partner europei che portarono alla fondazione della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio); fu instancabile e neanche bigotto visto che si tenne abbastanza alla larga dalla chiesa, dal papa, dai vescovi e dalla loro nefasta influenza.

Saranno stati i tempi, quelli della ricostruzione, quelli del ground zero per cui bisognava solamente rimboccarsi le maniche e di lavoro ce n'era per tutti, fatto sta che lui  sicuramente onesto, incassava lo stipendio giusto per vivere dignitosamente e trascorrere le vacanze nell'amata e appartata Val di Sella.

 

 

 

 

Possiamo considerarlo uno dei padri fondativi dell'Europa..

 

 

 

 

 

 

Ho qualche dubbio riguardo alla condotta morale dell'Andreotti che di lui ha scritto sicuramente ogni bene...il Giulio ha occupato il potere per troppo tempo; non credo affatto al detto che il potere logora chi non ce l'ha! La democrazia vuole l'alternanza e non l'occupazione nepotista delle cariche e dei privilegi sine post mortem!!

Due legislature e poi fuori dai piedi dal parlamento..ecco una legge da far passare ad ogni costo. E chi vuol dedicarsi alla politica che segua un corso di studi adeguato come accade nei paesi più evoluti dell'Europa del Nord!

 

 

 

 

De Gasperi morirà a 74 anni, verrà traslato e sepolto a Roma contro la sua volontà....sti democristiani manco le volontà dei morti sanno rispettà !!!!

 

 

 

 

Come per Garibaldi WWW l'Alcide!!!!

 

 

Il Museo Casa De Gasperi gode dal 2015 del Marchio del Patrimonio europeo concesso a quei beni culturali che possono contribuire ad aumentare la consapevolezza dei cittadini europei riguardo alla storia dell'Europa e al loro patrimonio culturale comune.

 

 

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Per info:

www.degasperitn.it

www.museopervia.it