ETNA 3

 

E' l'alba del 16 luglio 2014 e le condizioni per festeggiare il compleanno in quota e ammirare da vicino il Mongibello sembrano quelle giuste.

Il sole fa capolino tra le nuvole che nascondono le cime di Aspromonte; i riflessi sono quelli del mare di Taormina.

 

 

L'immagine è stata ripresa dal Rif. Citelli (m.1775) dove abbiamo trascorso due notti e due giorni prima di concludere le nostre vacanze siciliane e rientrare a Bolzano.

Nella prima gita siamo saliti a Serra delle Concazze per scendere poi in direzione dei Monti Sartorius e far ritorno al Rif. Citelli.

La seconda delle escursioni sull'Etna è stata effettuata a Piano Provenzana percorrendo a piedi la sterrata che conduce all'osservatorio dell'Etna.

 

 

 

 

 

Nella  panoramica ripresa dal rifugio si osserva il crinale di Serra delle Concazze (m.2200 c.a.) dove è stato possibile osservare sia i condotti lavici del 1981 sia il nuovo apparato vulcanico sommitale.

 

 

Interno ed esterno della galleria lavica a quota m.1840

 

 

Successivamente siamo scesi obliquamente verso Est e risaliti sul Monte Frumento delle Concazze (m.2147) per poi raggiungere il complesso vulcanico dei Monti Sartorius originatisi nel 1865.

Quanto visibile nell'azzurro del cielo è la somma delle emissioni di tre apparati vulcanici, il bianco del cono sommitale di Nord-Est, la debole emissione del cono di Sud-Est nascosto dai vapori e ancora il debole pennacchio grigio della frattura in formazione localizzata tra i precedenti.

 

 

Valle del Bove-Crateri sommitali-P.zzi Deneri

 

 

Insomma l'Etna è in continua ebollizione.....peccato non aver indovinato l'ora giusta per osservare cenere e lapilli; a quanto sembra è più indicato il tardo pomeriggio ma in quel caso bisogna organizzarsi adeguatamente per una discesa più o meno al buio.

 

 

 

 

La seconda panoramica è stata effettuata lungo la strada che dal Citelli conduce a Piano Provenzana. Davanti ai P.zzi Deneri (m.2847) oltre i quali si trovano i coni sommitali, c'è il Monte Frumento delle Concazze: nella prima escursione siamo scesi proprio lungo il taglio centrale formatosi per collassamento ed erosione del cratere.

Ma la parte che interessa questo reportage è più a destra nella foto, dove sono chiaramente visibili le variegate tracce scure lasciate dalle colate laviche del 2002. Abbiamo raggiunto l'ultima più a sinistra posta a quota m.2400 dove nel periodo invernale c'è la stazione sommitale della seggiovia il cui tracciato è ben visibile nella foto (linea obliqua).

 

 

 

 

Ma eccoci a Piano Provenzana (m.1800) e già a poca distanza dal parcheggio lo spettacolo della natura ha inizio....

 

 

 

 

Qualche pino-laricio è riuscito a salvare "la corteccia", altri mostrano lo scheletro bianco-candido, altri ancora sono stati fagocitati dal fuoco e dalla lava.

La lava fuoriuscita dalla cosidetta "bottoniera"  formata da più coni vulcanici disposti su una unica linea, ha inghiottito alberghi, piste, seggiovie, parcheggi e quanto incontrato nel suo cammino. E' lo scotto che si deve pagare all'Etna se si vuole realizzare qualcosa di "stabile"  da queste parti.

 

 

 

 

E' possibile raggiungere l'osservatorio dietro un esborso non proprio economico pari a 65 Euro, troppo per gli indomiti e tirchi montanari dell'Alto Adige.

Partendo di buon ora è possibile raggiungere la mèta in circa 3 ore, anche queste troppe per il tempo che abbiamo a disposizione; sarà per un'altra volta, questi luoghi hanno un fascino in ogni stagione e tornarci non ci si annoia sicuramente.

 

 

 

 

Sull'Etna non c'è solo la bellezza del paesaggio brullo e primordiale ma anche un cielo spettacolare dove vapori e nuvole vengono spazzati dal vento per creare nuove e fantastiche forme....

 

 

 

 

Due curve sembrano dialogare tra loro, la cupola verde dell'astralago pungente e quella diafana della luna calante ormai bassa sull'orizzonte ...

 

 

 

 

 

 

 

 

I bus navetta percorrono avanti e indietro il tratto di strada che collega il piano con l'osservatorio; sollevano nuvole di polvere e gli autisti scusandosi ci salutano cordialmente ad ogni incontro....

 

 

 

 

Ecco le famose nuvole che sovrastano le ceneri vulcaniche; bianchi cumuli, lunghi cirrostrati...

 

 

 

 

Abbiamo raggiunto la quota che ci eravamo prefissati, gettiamo lo sguardo sul cono di Nord-Est alto, imponente, greve di vapori.

Malvolentieri prendiamo la via del ritorno.

 

 

 

 

Un'ultima panoramica per fissare nella memoria l'immagine del Mongibello visto da Nord-Est:

 

 

 

 

Da sinistra sullo sfondo è il Monte Frumento delle Concazze, mentre in primo piano si apre uno dei crateri della bottoniera; poi in alto c'è il lungo crinale dei P.zzi Dineri dove a ridosso della cima è appena visibile l'osservatorio dell'Etna, segue il cratere mentre a destra si sviluppa il crinale Nord da cui emergono i due Pizzi (Fratelli Pii) posti a quota 2515 m,

 

 

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