HOTEL SUPRAMONTE

<< Passerà questa pioggia sottile come passa il dolore >>

 

PREMESSA:

Il 27 agosto ho messo mano a questo breve reportage, correggendo foto e testi. Alla sera facendo zapping sui canali che normalmente guardo ossia sul 23 di Rai5 e sul 54 di Rai Storia sono incappato nella trasmissione il " Giorno e la Storia ". Il giornalista Faustini del giornale Alto Adige commentava i fatti del giorno.

Il 27 agosto 1770 nasce il filosofo tedesco Hegel, lo stesso giorno del 1950 si toglie la vita Cesare Pavese; il 27 agosto 1979 viene rapito dall'anonima sequestri Fabrizio De Andrè. Di questo parlo nel testo che segue....bella e strana questa coincidenza di date!!!

Faustini lo ribadisce, tutti quelli che conoscono il poeta e artista De Andrè furono allora a dir poco indignati per quel sequestro. Il poeta dei poveri, emarginati e derelitti rapito; una contraddizione in termini, un ossimoro....come possibile? Eppure è successo perchè il dio denaro non ha mai guardato in faccia a nessuno....vedi alla voce Giuda Iscariota. E non basta; i mandanti furono condannati a 8 anni di reclusione i carcerieri a più di 20 anni. I primi conoscevano molto bene la storia di De Andrè, ai secondi si poteva perdonare l'ignoranza. Questa è la giustizia italiana!!!!!

Dopo quella esperienza sicuramente dolorosa, sono usciti capolavori  come " Creuza de Ma " in dialetto genovese uno dei dischi più belli degli anni 80 e  " Le Nuvole " con " I Monti di Mola " canzone questa dedicata alla Sardegna.

 

 

 

 

 

Beh, non si tratta proprio di un Hotel, il titolo ricorda la canzone di De Andrè quella della prigionia sua e della moglie Dory Ghezzi se non proprio qui, in paesaggi molto simili a questo. De Andrè passò quattro mesi sulle montagne intorno a Pattada.

Nel mese di novembre deve essere stata dura trascorrere le notti all'aperto << nell'albergo della luna >>.

Salire in montagna è un po' faticoso anche durante i mesi estivi, specie per il caldo ma ne vale la pena. E' l'interno della Sardegna il vero volto dell'isola, lassù si godono ampi spazi di solitudine in un paesaggio incontaminato.

 

 

 

 

Una strada ripida con molti tornanti s'inerpica sulla montagna alle spalle di Oliena, il paese del << Nepente- Cannonau >> il vino dell'oblio visto il grado alcolico. Ad un certo punto si lascia la macchina e si prosegue a piedi. Giganteschi lecci consentono un po' di refrigerio per pecore e cristiani all'ombra delle grandi chiome.

 

 

 

 

Sono alberi secolari dalle forme più strane; crescono tra gli anfratti delle rocce mostrando una tenacia incredibile:

 

 

 

 

Dopo un'ora di cammino raggiungiamo il grande altipiano sassoso a quota 1200 m. Ci sono radi cespugli, qualche fiore, pochi alberi e numerose cavità recintate per evitare danni al bestiame. Sono grotte, inghiottitoi che denotano la natura carsica del suolo; l'acqua penetra in profondità per emergere mille metri più in basso dando origine a sorgenti che a seconda della stagione possono avere anche 1000 mc/sec di portata; Un esempio è la fonte di Su Cologone pochi chilometri a Nord-Est di Oliena.

 

 

 

 

Le rocce raccontano di un paesaggio primitivo, ancestrale, fallico...

 

 

 

 

Nell'immagine di sinistra si osserva la dorsale di Dorgali tagliata a metà dall'Orientale Sarda che percorreremo in una successiva gita alla scoperta della Barbagia.

Oltre c'è Cala Gonone e il Golfo di Orosei; un'occhiata dall'alto e ci siamo subito resi conto che non valeva la pena scendera a mare; mare mortum o quasi anche quello della Sardegna. Rimane il bel ricordo del 1987, di quasi 30 anni fa, da tanto siamo assenti dall'isola a indicare che raggiungerla non è mai stato facile.

Oggi, lungo le coste ci sono troppi insediamenti turistici, troppo cemento; vai sotto con la maschera e vedi qualche pescetto rinsecchito nell'acqua non sempre limpida...

 

 

 

 

Decido di proseguire in direzione della Cima del Supramonte e mi imbatto in  questo leccio solitario posto all'interno di una valletta umida; mi guardo intorno e ho come il sospetto che un antico abitante dell'età nuragica mi stia guardando.

Il teschio di una capra è lì per terra e lo pongo su un ramo per fotografarlo con lo sfondo blu del cielo:

 

 

 

 

Anche questo è un simbolo della civiltà agropastorale della Sardegna; l'incontro con un teschio dalle nostre parti non è frequente e incute un qualche timore.

Più interessante è stato reperire il campanaccio probabilmente della stessa capra qualche decina di metri più in la; il battacchio è d'osso e il collare di vero cuoio.

Farà bella mostra tra le suppellettili della civiltà contadina della Val Belluna, nell'insediamento protostorico di Caupo.

 

 

 

 

Tra i vari scheletri i più numerosi sono quelli degli alberi, ma non si tratta di lecci, sono presumibilmente ginepri o forse tassi, enis in sardo.

L'uomo del Similaun costruiva l'arco con tale legno, ma qui da noi questo albero non molto frequente cresce dritto e slanciato come un'abete lungo i fianchi della Val d'Adige. E' l'albero dei morti e adorna spesso le tombe, le sue bacchè rosse sono velenose.

 

 

 

 

Legni contorti che escono direttamente dalla madre terra o meglio roccia. Disegni fantastici che si stagliano nel cielo:

 

 

 

 

In quelle venature c'è la storia di un essere vivente, che è nato, si è sviluppato tra mille difficoltà e poi è morto...la sofferenza è in quelle pieghe che la macro non rende al meglio. La mano curiosa percorre quelle ferite...

 

 

 

 

Qui nell'hotel Supramonte c'è ancora qualche testimone vegetale che porta avanti la specie:

 

 

 

 

La punta Corrasi (1463 m.) è a un tiro di scoppio ma è più di un'ora che mi aggiro tra le rocce del massiccio alla ricerca del ginepro più antico, contorto e spettacolare,

l' Urginepro direbbe Goethe, il ginepro primigenio...se insisto mi trasformo anch'io nell'Urnuragico.

L'aria è trasparente, è mezzogiorno ma non c'è foschia e lo sguardo si perde nell'infinito; per la foto panoramica ho deciso che non serve salire più in alto.

A Sud, laggiù nel centro della foto ci aspetta la Barbagia per nuove ed appassionanti esplorazioni.

 

 

 

< HOME >