Mimmo Jodice

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno sguardo alle decine di monografie realizzate dall'autore partenopeo e emerge prepotentemente l'amore di questo fotografo per l'arte antica e in particolare per quella nata sulle sponde del Mar Mediterraneo.

Anche le foto eseguite a Bolzano nell'ormai lontano 1996 denotano una innata sensibilità nei confronti dei luoghi deputati al silenzio. La Piazza Erbe di Jodice è quella della domenica mattina, deserta. L'autore utilizzando la tecnica del mosso rende affascinanti gli altri spazi ripresi nella nostra città:  il semplice tendaggio di Castel Mareccio, l'interno del Chiostro dei Domenicani, le stanze vuote di Palazzo Ducale.

Nel vuoto architettonico privato dei suoi abitanti l'autore esprime il meglio di se stesso, un vuoto irrreale che ha conosciuto e ripreso più volte e sempre efficacemente nella sua città natale. Osservando la statua di Re Laurino nello spazio libero di Piazza Stazione emerge chiara l'incapacità di politici e architetti al seguito, di saper vedere e riconoscere la dimensione spaziale dell'architettura della città; quello spazio non esiste più soffocato da un edificio di dubbio gusto che toglie il respiro allo sguardo da qualsiasi punto lo si voglia osservare. Come dire che chi per lavoro o per scelta deve occuparsi dell'organizzazione degli spazi della città dovrebbe ripassarsi spesso un buon libro di fotografia dedicato all'architettura.

 

 

 

 

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