VILLA BALBIANELLO

 

 

Villa Balbianello si trova sulla sponda occidentale del lago di Como nel comune di Lenno, li dove, il promontorio boscoso di Lavedo scende quasi precipite sul lago.

Per capire dove è stata costruita e da quali corpi di fabbrica è composta, bisognerebbe raggiungere questa splendida residenza dal lago e dunque in barca; da Nord si osserverebbe allora l'immagine riprodotta nella litografia di metà Ottocento, quando il Lario era solcato dai primi pittoreschi battelli a vapore.

 

 

All'opposto, il panorama che potremo immortalare dalla Loggia sarebbe quello qui riprodotto; laggiù in fondo, si vede la penisola di Bellagio dove ha termine il braccio di Como. E visto che parliamo della Loggia proviamo a entrare in questo spazio così aereo e concepito architettonicamente come un unicum.

Dalla Loggia il visitatore può osservare il Lario in entrambe le direzioni, verso Nord e verso Sud.

Non ricordo se trattasi di gelsomino invernale o di qualche altro rampicante, ma le colonne e parte delle pareti sembrano cesellate da un maestro del 500.

Mai visto nulla di simile.....

 

La Loggia verso Nord

 

La Loggia verso Sud

 

Ai lati l'ultimo proprietario della villa, ha realizzato una biblioteca dedicata all'esplorazione e una sala dedicata alle mappe geografiche; Monzino figlio del fondatore della Standa aveva la passione dell'esplorazione...una bellissima passione che poteva soddisfare senza grossi sacrifici....beato lui...

 

 

La Loggia verso la sala delle mappe geografiche

 

La Loggia: la biblioteca dedicata alla montagna e esplorazione

 

Monzino ha devoluto il complesso di Villa Balbianello al F.A.I. (Fondo Italiano per l'Ambiente); gli introiti vengono utilizzati per la manutenzione ordinaria che deve essere davvero onerosa pensando al numero di stanze, al giardino, al personale di custodia e a tutto il resto. Si pagano volentieri i 15 Euro d'ingresso e la visita agli interni è guidata.

In alcune delle sue spedizioni come quella al Polo Nord o in Himalaya, Monzino è stato coadiuvato da alcune guide di Gressonay che guarda caso festeggiavano qualche particolare ricorrenza proprio in quel giorno:

 

 

 

 

Eleganti nel loro loden grigio, le piume di gallo forcello sul cappello; ho appurato che non appartengono ai Walschen i popoli di lingua tedesca che hanno colonizzato le Alpi Piemontesi e della Val d'Aosta. I Walschen stavano semplicemente un po' più in la, in Val Sesia e Valturnaunche devo tempo addietro transitarono gli esploratori del Sacro Monte  di Varallo oramai pensionati.

 

 

 

 

Nei suoi giri intorno al mondo, il Guido ha collezionato numerosi oggetti d'arte che fanno bella mostra nelle vetrine della villa: statuine atzeche, cinesi, eschimesi...

Ma fondamentali sono le numerosissime stampe, litografie e pitture che ritraggono il lago di Como e le sue sublimi architetture:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C'è spazio anche per il genere di fotografie che prediligo: quelle che mettono in comunicazione il dentro con il fuori e che ci spingono in ogni momento ad accostare il naso alle finestre alla ricerca di nuovi panorami fisici e mentali.

 

 

 

 

Ma torniamo all'aperto dove ogni tanto il sole filtra tra le nuvole:

 

 

 

Le siepi sono l'elemento più caratteristico del giardino, pefettamente rasate sono un ideale fondale per vasi e statue:

 

 

 

 

L'enorme leccio dalla perfetta forma circolare deve essere potato da provetti alpinisti; decora il piano inferiore della villa i cui vani sono disposti lungo il pendio del promontorio:

 

 

 

Ci sono poi i platani potati in modo che le chiome si sviluppino lateralmente:

 

 

 

 

... e si arriva infine al porticciolo:

 

 

 

E qui simbolicamente si chiude la nostra visita..... una saluto un po' datato da Villa Balbianello....

 

 

 

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