IL COLLE DI TENDA

 

 

 

Provenendo da Cuneo è possibile raggiungere la Francia salendo al Colle di Tenda l'ultimo valico stradale che attraversa la catena alpina in questo lembo d'Italia. Posto a 1908 m. di quota, divide la valle del Roya da quella del Vermenagna e dunque la Provenza-Alpi-Costa Azzurra dal Piemonte.

Oggi chi percorre queste strade non supera più il valico ma passa attraverso il traforo lungo 3.182 metri e ultimato nel 1882. Aperto a quota 1321 m. a poca distanza dal bivio per Limonetto sbuca in Francia a quota 1280 m. Nel 1898 fu ultimato anche il tunnel ferroviario, molto più lungo di quello stradale (8.099 metri) e ad esso parallelo.

Anche in passato furono fatti vari tentativi per realizzare un traforo a bassa quota perchè la via del Colle di Tenda era un importante luogo di transito per i pellegrini diretti a Santiago di Compostela e per i mercanti che trasportavano il sale verso il Piemonte. Percorrere queste strade in inverno era disagevole e una eventuale galleria avrebbe facilitato le comunicazioni tra i due versanti.

 

 

 

 

Come tutte le vie di transito fu anche percorsa dagli eserciti ed in particolare da quello di Napoleone che con le armate rivoluzionarie invase il Piemonte nel 1794. Gli italiani, che a quanto pare non si fidavano dei cugini d'oltralpe oltretutto fedeli alleati nelle guerre risorgimentali, costruirono tra il 1881 e il 1895  un massiccio sbarramento costituito da sei opere fortificate. Segno questo dei mutati tempi, dagli ideali risorgimentali di uguaglianza e libertà a quelli nazionalistici che avrebbero condotto alla catastrofe della prima guerra mondiale e della seconda.

 

 

 

 

Il Passo di Tenda è raggiungibile da quota 1400m. dove partono gli impianti di risalita, classico agglomerato di brutture da abbattere immediatamente con cospicuo uso di dinamite. La salita dal versante italiano è abbastanza facile, sono circa 500m. di dislivello per 9km di lunghezza tutti su asfalto. Molto più ripida e difficoltosa sarebbe l'ascesa dal versante francese tutta su sterrato.

 

 

 

 

Superato il bosco inizia il prato d'alta quota e anche vicino ai tornanti si possono osservare estese fioriture di Lupinella (Onobrychis viciifolia). Questa leguminosa cresce su substrato calcareo dalla pianura fino ai 2500 m. e in tutto l'arco alpino e appenninico. Alla sua diffusione ha contribuito la coltivazione come foraggera, ne è infatti molto ghiotto il bestiame.

 

 

 

 

La salita termina nei pressi del Forte Centrale, la costruzione più grande tra quelle realizzate lungo il confine:

 

 

 

 

A sinistra c'è la Francia e si osserva sullo sfondo la strada militare che conduce al Fort de la Marguerie. A parte il Forte Centrale tutte le altre costruzioni si trovano oggi in territorio francese a seguito del trattato di Versailles per il quale questo sistema di difesa-offesa non doveva essere più utilizzato dagli italiani. Il comportamento dei nostri militari non fu infatti del tutto cristallino; invasero la Francia partendo dai valichi del Piemonte quando i tedeschi erano già giunti a Parigi. E di questo i nostri cugini d'oltralpe se ne ricordarono.

 

 

 

 

Il forte è una costruzione militare munita di fossato, ponte levatoio, feritoie per mitragliatrici, torrette e quanto altro. Lo sforzo costruttivo fu fortunatamente vano nel senso che da queste parti non fu mai sparato un colpo. Oggi queste imponenti costruzioni rimangono lì come vedette mute e silenziose, con i loro occhi neri e nota forse un po' leggiadra, con il loro cappello di verde. Guardinghi ma praticamente inoffensivi.

 

 

 

 

Proseguendo lungo il crinale in direzione Nord-Ovest s'incontra dopo un paio di chilometri il Fort de la Marguerie. Bisogna fare attenzione dato che il versante risulta molto ripido e basterbbe un attimo per raggiungere il fondovalle del rio Roja che scorre 500m. più in basso. Il fondo non è perfetto, buche, sassi, qualche fuoristrada e molti motociclisti sono un pericolo da non trascurare. Lungo le pareti crescono estese macchie di Scutellaria alpina (Scutellaria alpina L.) e di Campanula di monte (Campanula scheuchzeri):

 

 

 

Volgendo lo sguardo verso il passo si osserva il Forte Centrale con le caserme leggermente più in basso: una costruzione imponente che in questi luoghi impervi ha indubbiamente un certo fascino:

 

 

Dall'altra parte invece c'è la Marguerie, costruzione anche questa di notevoli dimensioni:

 

 

 

Aspetto emblematico della faccenda è che queste costruzioni nate dalla follia tipica della nostra specie, sono oggi ricoperte di fiori, una nota di gratuita bellezza che dovrebbe far riflettere non poco.

 

 

Questo fiore è una delle decine di sassifraghe (Sassifraga lingulata (Saxifraga lingulata)) che crescono nel parco delle Alpi Marittime e del Mercantour. Ma nei prati circostanti s'incontrano ,l'Eliantemo alpestre (Helianthemum oelandicum), il Lino (Linum tenuifolium) e la Centaura del Trionfetti (Centaurea triumfettii)

 

 

 

 

Siamo solo all'inizio o quasi della nostra visita del Piemonte Sud - Orientale e le sorprese non solo botaniche non mancheranno sicuramente di stupirci.

 

 

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