GIARDINI BOTANICI HANBURY

 

 

 

Per tutto l'Ottocento e la prima parte del 900 l’ Italia e la Francia del Sud sono state le méte preferite dei viaggiatori inglesi.

La popolarità della Riviera era legata essenzialmente al suo clima mite e Bordighera, Nizza, Cannes e Mentone nacquero come stazioni climatiche per i malati di tubercolosi. Gli inglesi scoprirono presto che il clima era adatto anche per la passione loro innata del giardinaggio e sulla costa ligure - provenzale realizzarono moltissimi giardini ovviamente....all'inglese.

Sulla Riviera di Ponente a Ventimiglia, Hanbury che aveva fatto un mucchio di sterline con il commercio di tè, spezie e seta comprò parte del promontorio della Mortola per realizzare il suo sogno: un bel giardino digradante dalla collina al mare.

 

 

 

 

Il giardino botanico è attraversato dall'antica via Aurelia (più correttamente la via Julia Augusta ultimata nel 12 a.C.) che come indica la targa fu percorsa da papi, re e pure santi escludendo il Macchiavelli o meglio la sua filosofia.

Chiusa com'è dalle montagne che precipitano direttamente a mare tutta la Liguria è costeggiata da strade, autostrade, ferrovie e la viabilità per questa regione così lunga e stretta è stata da sempre un problema ; detto in modo esplicito percorrere l'Aurelia oggi in automobile può diventare un calvario.

Per contro l'abbraccio così stretto tra le Alpi Marittime e il Mar Ligure ha originato una infinità di specie botaniche apprezzabili sopratutto in primavera dato il clima prevalentemente secco che caratterrizza la stagione estiva.

 

 

 

 

I Giardini Hanbury sono il risultato di due fasi di realizzazione: la prima databile intorno al 1870, durante la quale Thomas Hanbury (1832-1907) coadiuvato dal celebre botanico Ludwig Winter (1846-1912), collezionò numerose piante esotiche e mise a dimora gli alberi ad alto fusto. Più tardi tra le due guerre gli eredi Cecil e Dorothy Hanbury modificarono il giardino per sottilineare l'aspetto estetico-architettonico della proprietà e valorizzare anche le specie autoctone.

 

 

Il portico d'ingresso

 

La terrazza

 

 

Tra le collezioni più importanti vi è sicuramente quella della Agavi (il nome Agave attribuito da Linneo nel 1753 a questo genere significa "Magnifico" ) concentrate nella parte sommitale del percorso:

 

 

 

 

Originarie del Centro America a questo genere appartengono più di 300 specie; L'Agave attenuata è una delle poche prive di spine dato che vive di solito sulle rupi e non deve difendersi dagli erbivori; quando fiorisce forma una lunga proboscide.

 

 

Agave Attenuata

 

L'esemplare monumentale di cipresso lusitanica o cedro bianco del Messico non ci sta proprio nella foto:

 

Cupressus lusitanica

 

Le Cycas che non devono essere confuse con le palme sono considerate dei "fossili viventi ". Già presenti nel Carbonifero, fossili di Cycas sono stati ritrovati nel Triassico superiore. Nel Cretaceo ebbero un enorme sviluppo riducendosi gradatamente nel Terziario. Sono piante molto importanti nell'ambito della paleobotanica in quanto il loro studio ha permesso di comprendere i fossili di piante ormai estinte.

 

 

Il Viale delle Cycas

 

La Yucca australis (originaria però del Messico) protende i suoi rami zazzeruti sopra il viale dei cipressi:

 

 

Yucca australis

 

 

 Agave stricta

 

La statua della schiava è incorniciata dai papiri (Cyperus papyrus) la stazione di acclimatazione più settentrionale d'Europa:

 

 

Fontana del Drago con Cyperus papyrus

 

 

 

 

 

 

 

Sul terrazzo Sud del palazzo sono sistemate le succulente provenienti da quattro continenti: Agavi, Cactus, Euforbie, Aloe, Crassulacee, tutte si sono adattate ai climi aridi, ai terreni poveri, all'assenza d'acqua. Spesso sono i fusti spinosi a trasformarsi in veri serbatoi d'acqua.

Ricordo agli estimatori di Tex che il ranger insieme al fedele pard Kit Carson riusci a sopravvivere nella Death Valley in Nevada solo grazie all'acqua di cui era pieno il saguaro, il gigante dei cactus americani. Dannazione Hanbury si è dimenticato di questa specie!!!

 

 

 

 

Nel giardino in versione estiva le uniche piante fiorite sono le brugmansie; originarie dell'America Meridionale hanno fiori molto grandi in genere a forma di tromba o campana.

La presenza di alcaloidi le rende velenose.

 

 

 

 

 

 

Anche la Brachychiton discolor è in fiore; è una pianta australiana: i fiori cadono a terra dopo due giorni dall'apertura formando un bellissimo tappeto " autunnale " :

 

 

 

 

Qualche banano dalle enormi e slanciate foglie verde chiaro emerge tra la sinfonia di verdi della macchia mediterranea:

 

 

 

 

Nella parte Ovest del parco al fresco del rio Mortola crescono le specie autoctone o quasi vedi l'infestante Ailanto originario della Cina:

 

 

 

 

Con un ultimo sguardo sul Mar Ligure si conclude la nostra visita ai Giardini Hanbury:

 

 

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