IL FABBRO DI SEREN 

 

 

Dalla Marta Romolo davanti alla sua officina

 

Il fabbro di Seren è Dalla Marta, padre fabbro, nonno fabbro e chissà forse anche qualche altro trisavolo. Sta di fatto che le roncole in mio possesso portano il marchio di famiglia. Era usanza dei bravi artigiani di un tempo firmare i propri pezzi e così fu per l'Ernesto padre del nostro. Questo lo si può vedere e conoscere al Museo di Serravella a Cesiomaggiore poco distante da Feltre.

 

 

Pittogrammi: le firme degli artigiani di un tempo

 

 

L'officina è appena fuori del paese, lungo la strada che porta a Chiesa Nuova. Dalla Marta si è occupato sia delle inferriate delle cantine che della ringhiera del poggiolo. La ringhiera la recuperai a Bolzano; la costruzione dell'ascensore nella casa di mia madre prevedeva di eliminare parte delle ringhiere e riciclarle fu un attimo; recuperare, riciclare è il proverbio giusto in questi tempi di sprechi e discariche piene, senza contare il risparmio, che realizzare una ringhiera di sana pianta non costa poco.

 

 

Ebbi allora modo di entrare nell'officina del Dalla Marta dove attrezzi, macchinari anche di grandi dimensioni e forni fusori stavano lì tutti concentrati in uno spazio ristretto. Il fabbro fu ben contento delle fotografie che feci a Lui e alla sua officina, ricordo che gli regalai un CD di fotografie mentre selezionai quelle per un eventuale articolo da pubblicare su web cosa che mi accingo a fare ora anche se sono passati alcuni anni.

 

 

Non mancava la stufa, visto l'ambiente freddo e umido; purtroppo anche l'officina come molte case di questi paesi è costruita a ridosso della montagna e le infiltrazioni d'acqua come si dice, sono di casa.

 

 

Non so bene cosa servissero alcuni dei macchinari ma in ogni caso quegli oggetti costruiti a mano da altri artigiani hanno un fascino tutto loro.

 

 

L'incudine, il maglio, la forgia, innumerevoli pinze e martelli, tutto contribuiva all'arredamento.

 

 

 

Quella cornice di ferro battuto l'ho semplicemente prelevata senza che il Dalla Marta reclamasse; ora decora la parete di casa.

 

 

 

 

Vetrate, polvere e ragnatele segnano il tempo, raccontano che il Fabbro è giunto alla pensione e la voglia di lavorara o forse le occasioni di lavoro non sono più quelle di una volta.

 

 

 

 

Il calendario rivela il tempo in cui queste foto sono state fate, era l'agosto del 2013. manca un Pirelli con una bella e prosperosa modella sullo sfondo; pudico il Dalla Marta uomo non sposato!!!

 

 

 

 

Per l'occasione il fabbro attivò la forgia; doveva realizzare degli anelli curvi in ferro. Quando il metallo è arroventato diventa malleamibile e con l'uso dell'incudine lo si può piegare facilmente.

 

 

 

 

 

Oggi ripensando a quell'officina chiusa mi viene voglia di chiedere allo stesso Dalla Marta, al sindaco e a chichessia se non sia il caso di sistemare il tutto e trasformare quello che fu in un luogo di lavoro e fatica in uno della memoria adibito magari a mostre di quadri e fotografie.

Vediamo se la cosa sarà possibile. mi riprometto di parlarne con il proprietario e con gli addetti del comune.....

 

Il fabbro Romolo Dalla Marta

 

 

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