UN GIORNO SULL'ALTIPIANO

 

 

 

Da Primolano in Valsugana, una ripida strada porta al paese di Enego e salendo fino all'omonimo altipiano, si raggiungono dopo una decina di chilometri le migliori piste da fondo delle Prealpi Venete. In primavera quando la neve è finalmente scomparsa, le piste da fondo rivelano la loro vera natura: sono strade, strade asfaltate che attraversano in lungo e in largo i prati e da qui conducono prima a Gallio e poi ad Asiago il paese più importante dell'Altopiano dei Sette Comuni.

 

 

 

 

Enego 2000 a quota 1380m ha un nome un po' altisonante; in realtà si parcheggia in prossimità di un albergo modesto e due piccoli impianti di risalita conducono gli amanti dello sci alpino, sulle pendici del Monte Lisser. E' una fortuna che sia così e che la zona non assomigli affatto a Obereggen o all'Alpe di Siusi gremite entrambi, da nugoli di sciatori e turisti. In compenso la pista si paga, eccome! 6 Euri sonanti ma ne vale la pena. 

 

 

 

 

Dopo 3.5Km, la pista (la strada sarebbe più indicato dire) si apre sull'altopiano della Marcesina, dove lo sguardo nelle giornate limpide può spaziare fino alle montagne che videro combattere i nostri soldati, nella Grande Guerra. Laggiù all'orizzonte, c'è l'Ortigara  non la più alta tra le vette, ma la più tristemente famosa.

 

 

 

 

Nel giugno del 17 il tentativo di riconquista della sommità dell'altipiano da parte dell'esercito italiano, costò più di 28.000 caduti contro gli "appena" 8000 degli Austro-Ungarici. (La cifra dei morti è rivelatrice del modo in cui fu condotta la guerra; i soldati erano carne da macello e i comandanti spesso degli autentici pazzi). Sull'altopiano una croce ricorda che qui furono seppelliti numerosi caduti, ora le salme riposano nel grande ossario che domina Asiago.

 

 

 

 

 

A differenza di quel che accade in Alto Adige dove la neve cade solo a Natale giusto per far felici gli albergatori, qui a Enego ricopre abbondantemente prati e baite.

 

 

 

 

La vicinanza della pianura padana e l'elevato tasso di umidità dell'aria favoriscono le precipitazioni particolarmente copiose.

 

 

 

 

Ancora qualche raggio di sole, per gli ultimi sciatori...... e per gli ultimi scatti.....

 

 

 

 

prima di lasciare l'altopiano al silenzio della sera.

 

 

 

 

 

<< Se non hai paura >> disse rivolto al caporale << fai quello che ha fatto il tuo   generale >>.

<< Signorsì >> rispose il caporale e montò sul mucchio di sassi.

Gli austriaci, richiamati dalla precedente apparizione, attendevano con i fucili puntati. Il caporale rimase incolume e a petto scoperto guardava il fronte.

<< Bravo! >> gridò il generale. << Ora puoi scendere>>

Dalla trincea nemica parti un colpo isolato, il caporale si rovescio indietro e cadde su di noi. La palla lo aveva colpito sotto la clavicola traversandolo da parte a parte. Il sangue gli usciva dalla bocca.

<< E' un eroe >> commentò il generale << Un eroe autentico >>. I soldati lo guardavano con odio.

I suoi occhi si incrociarono con i miei. Fu un attimo. Mi ricordai di aver intravisto quegli occhi freddi e roteanti al manicomio della mia città.

 

da " UN ANNO SULL'ALTOPIANO " di Emilio Lussu

 

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