Verbale di giuria
La giuria del 6° concorso fotografico "IL MARGINE" riunitasi il giorno mercoledì 4 maggio ha proceduto all’esame di:
N° 115 fotografie in bianco e nero di 27 autori
N° 144 fotografie a colori di 32 autori
per un totale di 259 opere di 41 autori
Ha deciso di ammettere:
N° 44 fotografie in bianco e nero di 15 autori
N° 47 fotografie a colori di 16 autori
per un totale di 91 opere di 21 autori
Ha stabilito di assegnare i premi in palio come segue:
SEZIONE BN1° PREMIO: Remo Forcellini Merano (Bz) Con le opere: "Uomini persi 1-2-3-4" 2° PREMIO: Giovanni Brighente Monteforte (Vr) Con le opere: "Amelia, C’est la vie, La mèta" 3° PREMIO: Antonio Cunico Vicenza Con le opere: "Augsburg 2-3-4"
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SEZIONE STAMPE A COLORI1° PREMIO: Fausto Carmignotto Castelfranco (Tv) Con le opere: "Giorgia 1-2-3-4" 2° PREMIO: Marco Pastore Bolzano Con le opere: "Transito 1-2-3" 3° PREMIO: Maura Sartori Bolzano Con le opere: "Aquiloni 1-2-3-4"
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In questa breve sequenza la scelta del tipo di inquadratura, ossia la capacità di sfruttare in modo sapiente la geometria dello spazio ha un peso preponderante.
L’occhio scorre piacevolmente sul lastricato della piazza di Augusta a ribadire che semplici accorgimenti architettonici possono rendere la gente più felice.
La sequenza di immagini di Brighente si allontana dal cosidetto "portfolio" che quest’anno più delle volte scorse ha caratterizzato la tipologia delle opere pervenute. Le fotografie dell’autore veronese hanno comunque un denominatore comune: si tratta di ritratti ambientati dove l’espressività dei personaggi e la loro collocazione spaziale sono stati studiati in modo appropriato ed efficace.
L’immagine delle suore anche se di facile interpretazione è gradevolmente metafisica, a simboleggiare l’incontro delle religiose con Dio.
In questo portfolio l’intervento creativo del fotografo (Forcellini è un esperto di elaborazione digitale delle immagini) è molto delicato; egli si è limitato ad una elaborazione che rendesse instabili le forme, sfuocandole e suggerendo un effetto di movimento. Appropriato quindi il titolo “Anime perse ” che con un fondo di pessimismo accompagna queste immagini davvero emozionanti.
Nell’immaginario comune, l’aquilone si identifica con il desiderio di libertà, con la gioia di sentire l’alito del vento sul proprio viso, con il sogno di Icaro, quello di potersi librare nell’aria in una giornata di sole.
Le immagini dell’autrice sono ineccepibili anche dal punto di vista tecnico; quel leggero effetto flou accentua la magia che porta con sé l’aquilone.
In questo portfolio molto essenziale, l'aspetto più rilevante è la composizione intesa come accostamento gradevole di immagini con determinate caratteristiche prospettiche. L'attenzione dell’osservatore è rivolta alla fotografia posta al centro in cui personaggi evanescenti rimandano alla fugacità di un incontro, a volti intravisti ma non fissati perennemente nella memoria.
Le immagini di Carmignotto possono essere interpretate come un sogno o forse un desiderio inconscio della ragazza fotografata. Un giorno diverrà forse una modella, come suggeriscono le immagini eleganti che giacciono disordinatamente sul letto. L'ultima fotografia rappresenta contemporaneamente l’elemento di novità e la conclusione originale di questo lavoro.