IL SENTIERO DEGLI DEI 

 

 

 

 

 

Per chi visita la costiera amalfitana percorrere a piedi " IL SENTIERO DEGLI DEI " se non è d'obbligo, è davvero consigliabile per il panorama, l'ambiente naturale e quello artistico.

Si parte da Bomerano in comune di Agerola a quota 700 m. e si scende fino al mare a Positano.

 

 

 

 

Come riportato sulla targa all'inizio del percorso, questo sentiero è stato percorso oltre che da Italo Calvino e D.H. Lawrence, da altri insigni scrittori e poeti sensibili alla bellezza di questi luoghi.

Questi luoghi sono interessanti anche da un altro punto di vista, quello cinematografico.

Un nome emerge su tutto anzi due, quello di Roberto Rossellini e di Anna Magnani. Da queste parti è stato girato l'episodio "IL MIRACOLO" del film "AMORE" che ha visto Fellini come soggettista e attore nei panni di un improbabile S.Giuseppe.

Aprofittando dell'ingenuità di una povera contadina un po' invasata, come è forse tipico della Magnani, la mette incinta. Isolata da tutti la protagonista si rifugia nella baia di Furore e partorisce nella chiesa di S.Michele dopo aver percorso tremila scalini, tanti dividevano il monastero dal mare.

 

 

 

 

 

" La troupe giunse in Costiera e prese alloggio al “Santa Caterina” di Amalfi, albergo poco distante dal Fiordo. Questo era ed è una stretta lingua di sabbia, che all’interno si fa roccia e gradini in essa intagliati. Il mare, con ritmico andirivieni, una volta entrava ad inquinare di salmastro le acque dolci dello scomparso Schiatro. Abbarbicati alla roccia, verso la spiaggia, insiste il piccolo gruppo di “monazèni”, case di pescatori che allora mostravano la nobiltà delle rughe del tempo. Tutto era allo stato naturale, non vi era neanche la corrente elettrica e l’illuminazione, di sera, era ancora affidata alle “paragnole” a stoppino galleggiante."

 

 

" Il fiordo di Furore "

 

 

Ma torniamo per un momento a Agerola; abbiamo alloggiato in località Campora presso l'Agriturismo "Nonno Tobia " a pochi chilometri da Bomerano punto di partenza dell'escursione.

 

 

 

 

Grazie a donna Maria e al valente Umberto gestori dell'agriturismo, è stato possibile superare i non pochi ostacoli che abbiamo incontrato nei nostri spostamenti lungo la Costa Amalfitana, ostacoli dovuti in particolare a due frane che bloccavano il collegamento tra Amalfi - Agerola e tra Sorrento - Positano.

 

 

 

 

Le pioggie del 2014, la neve di gennaio e l'escursione termica hanno prodotto come è naturale frane e smottamenti e qui dove le pendenze sono elevate, il materiale franoso può raggiungere facilmente le strade della costa e quelle che collegano tra loro le piccole frazioni.

E così mentre le auto dopo un intervento di pulizia, potevano transitare, gli autobus dovevano attendere controlli ben più accurati per cui i pendolari e gli escursionisti dovevano arrangiarsi in qualche modo.....bono che ce stive Maria...e la sua black Panda .

Come visibile anche dai fotogrammi del film, l'aspetto più sorprendente della Costa Amalfitana è sicuramente la sua verticalità; eppure nonostante ciò, i nostri progenitori (dato che più o meno ciascuno di noi aveva in passato un avo contadino) hanno realizzato generazioni dopo generazioni un paesaggio agricolo incredibile. I gradini sono stati spesso l'unico mezzo per spostarsi da un paese all'altro......

 

" Un salire che per secoli ha rappresentato la dannazione di quanti erano costretti a portare a spalla

i sacchi di farina dai mulini o a portare giù i limoni da imbarcare per le tavole dei lord. "

 

I muri a secco sospesi nel vuoto hanno permesso di strappare un po' di terra alla montagna e coltivare la vite. A Furore presso l'azienda di Marisa Cuomo ho acquistato un paio di bottiglie del vino di queste terrazze.

Il santo bevitore Scarabix ha gustato allegramente il sapore del Piedirosso e dell'Aglianico scolandosi metà bottiglia, all'altra metà ha pensato lo scrivente. Fortunata l'assenza di parte della combriccola dei Santi di Varallo incalliti e peccaminosi alcolisti.

Dunque ci stupiamo della cattedrale gotica? Nulla in confronto a quanto è stato fatto lungo queste dirupate pareti.

 

 

 

 

Nota caratteristica sono l'intreccio di pali che reggono le vigne; sono di castagno che cresce abbondante sui rilievi dei M.ti Lattari.

Lunghi pali diritti, puntati verso il cielo e legati saldamente con altrettanti pali orizzontali. Il castagno è duro, resistente agli agenti atmosferici, parassiti, tarli compresi.

 

 

 

 

Intanto il mare è un'intricata trama di ombre e luci e lo sguardo arriva ben più a Sud di Salerno e della Valle del Sele, laggiù fino a Punta Licosa nel Cilento.

 

 

 

 

Ad un certo punto il sentiero supera una piccola sella e il panorama cambia come cambia la luce; il sole è quasi alle nostre spalle e la in fondo si vede l'isola di Capri con i suoi faraglioni; uno stretto braccio di mare la separa da punta Campanella dove finisce questa volta in direzione Nord, il golfo di Salerno.

Sono visibili le isolette de Li Galli e Vetara più vicina alla costa.

 

 

 

 

Durante il nostro cammino abbiamo incontrato capre e pecore che sopravvivono anche loro con qualche difficoltà sui magri pascoli della costa.

 

 

 

 

In questa stagione la vegetazione è scarsa e solo l'elleboro e il crocco primaverile adornano i sentieri.

Se non fosse che a primavera questi luoghi sono presi d'assalto, per ammirare qualche bella fioritura sarebbe consigliabile

posticipare la loro vista a Pasqua.

Ma non lamentiamoci che a parte il vento abbiamo goduto di 4 giorni di sole.

 

 

 

 

Lungo il sentiero incontriamo qualche rudere, ricovero di greggi e pastori, poi dopo l'ennesima lunghissima rientranza si vede Positano abbarbicata in modo impossibile alla costa.

 

 

 

 

Se da un lato il tutto è davvero scenografico, in questi paesi verticali deve essere davvero faticoso vivere, un'enorme quantità di gradini da percorrere, vicoli stretti, un traffico eccessivo che in estate deve diventare insopportabile, con le automobili già da ora parcheggiate ovunque.

 

 

 

 

 

 

Gradevole è stata la sosta nella piazza di Nocelle una piccola frazione posta più in alto dove le auto non arrivano; lì si sta nel sole e nel silenzio più assoluto con il mare  appena increspato che fa da sfondo.

 

 

 

 

 

 

 

E' con l'immagine in controluce di una delle tante torri di guardia che adornano la costa che ha termine la nostra escursione sul sentiero degli Dei.

L'autubus che non c'è, ci attende a Positano per un difficile e interminabile ritorno. Santa Maria di Campora......aiutaci!!!

 

 

 

 

N.B. I cartelli indicano diversi orari di percorrerrenza, quattro ore ci vogliono tutte per scoprire con calma ogni angolo e fermarsi in tutta tranquillità ad addentare voracemente un sostanzioso panino allu salame napulitano. Un caro saluto dal web a Umberto&Maria .

 

 

 

 

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