2009 PIEMONTE 2009
(ALPE MARITTIME 2a PUNTATA)
Mappa
Siamo sempre in provincia di Cuneo e dopo la salita in MTB al Colle di Tenda abbiamo effettuato due escursioni a piedi, ovviamente in giorni diversi. Nella prima, abbiamo parcheggiato l'auto a Palanfré raggiungibile da Vernante e nella seconda presso il Bosco di San Giacomo superato Entracque.
I due sentieri si spingono entrambi verso Sud ossia verso il confine francese. Le due montagne di riferimento che costituiscono l'orizzonte verso il quale procedere sono il M.te Frisson (m.2637) nel primo caso e il Gelas (m.3143) nel secondo.
Il percorso di Palanfré attraversa inizialmente un bosco di faggi:
Più in alto il bosco lascia spazio agli arbusti e ai fiori:
Non ho dubbi quando affermo che Palanfrè è in pratica un'oasi floristica:
Geranio pheum |
Semprevivo dei tetti |
Il maggiociondolo con i suoi grappoli di fiori gialli cresce nei posti più riparati mentre nei tratti in ombra si è accumulata molta neve risultato di qualche probabile slavina:
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Ecco un bel esempio di bonsai naturale, un ginepro abbracciato amorevolmente alla roccia:
Voltandosi indietro, l'orizzonte verso Nord si apre allo sguardo:
A Sud invece appare la sagoma appuntita del M.te Frisson:
Il M.te Frisson (m.2637)
Prati a Bistorta
Sassifraga lingulata |
Vulneraria montana |
Garofano silvestre |
Lino montano |
Sparviere del calcare |
Paradisia |
Aglio piemontese |
Anemone narcissino |
Si raggiungono poi i due laghi appena al disotto del Passo della Mena a 2200 metri di quota. Qui purtroppo il panorama verso Ovest non è eccellente a causa della foschia.
Laghi del Frisson
Passo della Mena (m.2200): la Valle del Sabbione
Primula latifoglia (Primula latifoglia Lapeyr.)
La primula in questione sembra diversa da quella fotografata nell'escursione al Rif. Garelli; qui le foglie presentano una dentatura più regolare. Mistero della variabilità naturale e della classificazione obscura!
Non mi dilungo oltre riguardo a questo itinerario che di fiori ce ne sono molti di più di quelli riportati e dunque passo al successivo itinerario dove invece della flora gli incontri spettacolari sono quelli con la fauna ossia camosci e stambecchi.
Entrambi si trovano ben al disopra del Rif. Soria Elena lungo il sentiero che sale al Colle delle Fenestrelle (m.2453).
Rif. Soria Elena (m.1827)
Parnassius apollo |
Campanula |
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Colle delle Fenestrelle (m.2463)
Camoscio alpino: Rupicapra rupicapra
Queste sono in assoluto le migliori immagini di camoscio che abbia mai scattato in vita mia. Nikon D200 con obiettivo 300mm autofocus che qui diventa un 450mm dato che il sensore della macchina che non è un full-frame.
Ma passiamo ad una specie meno dinamica ma più imponente: lo stambecco:
L'animale non ti degna di uno sguardo e se ne sta pacificamente sdraiato e appisolato sulle rocce. E' visibile la muta; si sbarazza del pelo invernale sollevato dal vento strofinandosi sulle rocce.
Stambecco: Capra ibex
I maschi di stambecco possono superare i 100 Kg con palchi ricurvi lunghi fino al metro mentre le femmine pesano meno di 40 Kg con corna molto più piccole. A rischio di estinzione a fine Ottocento quando i pochi esemplari superstiti dalle triplette erano confinati nel Parco del Gran Paradiso sono stati successivamente introdotti con successo in tutto l'arco alpino. In A.A. li ho fotografati in Val di Vizze ma anche nelle Dolomiti.
La sua nicchia ecologica è legata agli ambienti rocciosi misti a prateria, situati sino al limite dei ghiacciai.
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Stambecco femmina
La flora è semplicemente indescrivibile:
Campanula glomerata |
Digitale lutea |
Asfodelo |
Ranuncolo glaciale |
Dopo questi memorabili incontri abbraccio con lo sguardo il Mont Gelas e mi accingo a tornare a valle felice e contento come una pasqua estiva.
Mont Gelas (m.3143)
Le sorprese in questa valle salvatica e vivifica non sono finite:
Il camoscio in fiore