< ICONOGRAFIA: il complesso delle rappresentazioni figurative relative ad un determinato ad un soggetto >
... Passammo poi per Sant'Alfio e Praiano, dove gli alberi sono diffusi, dove si
trovano dei superbi esempi di castagni.
Giungono così raramente degli stranieri in questo paese che il nostro arrivo
causa una grande sorpresa e suscita molta curiosità.
La guida ci conduce presso il vigneto di alcuni suoi amici: la moglie e le due
figlie non riuscivano a staccarci gli occhi di dosso, tanto gli apparivamo
strani.
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Non essendo ancora giunta la notte andammo a vedere il famoso castagno, oggetto
del nostro viaggio. La grandezza di questo antico albero era tale che non si può
esprimere a parole la sensazione che si prova guardandolo.
Dopo averlo ben esaminato, cominciai a disegnarlo ma la notte costrinse a
sospendere il mio lavoro e a tornare presso il vigneto.
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Le giovani fanciulle non osavano ancora parlarci e risponderci tanto che ci vollero circa due giorni per familiarizzare con noi. Tutti i vicini , tutte le persone del paese vennero per vederci: eravamo per loro uno spettacolo nuovo e interessante. La loro curiosità non ci infastidì e la cena fu molto allegra.
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Ci fecero dormire nel posto migliore che si possa trovare, si trattava del luogo dove si filtrava il vino e che quell'anno non era stato usato..
… ci misero della paglia fresca e dormimmo piuttosto profondamente.
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L'indomani andammo a visitare tutti gli alberi che hanno una certa reputazione
nel paese. Ci fecero vedere una grande quantità di giovani castagni belli e
dritti, tondi come colonne.
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C'è un altro albero che si chiama "La Nave" : non perché sia come una nave, ma perché, essendo piegato, la disposizione dei suoi rami che si sollevano gli danno una forma un po' somigliante allo scafo di un battello; ha un diametro di più di 25 piedi che fa supporre una circonferenza di almeno 75 piedi.
In questa vasta campagna si trovano alberi di varia età e dimensione. La vista di tutti questi alberi prepara lo spirito a trovare naturale, la stupefacente grandezza del Castagno dei Cento cavalli, detto così, a causa della vasta ampiezza del suo fogliame.
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Mi dissero che Giovanna d'Aragona andando dalla Spagna a Napoli, si fermò in Sicilia e venne a visitare l'Etna accompagnata da tutta la nobiltà di Catania; ma mentre lei e il suo seguito erano a cavallo furono sorpresi da un temporale; lei fu messa al riparo sotto questo albero, il cui ampio fogliame fu sufficiente anche per riparare dalla pioggia tutti i cavalieri della Regina.
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Poi mi dissero che fu per questa memorabile avventura che l'albero prese il nome di " Castagno dei 100 cavalli " ma gli studiosi sostengono che nessuna Giovanna D'Aragona ha visitato l'Etna, e sono convinti che questa storia non sia altro che un favola popolare.
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Essendo la cavità dell'albero davvero immensa, gli abitanti del paese hanno costruito una casa dove si conservano le castagne, le nocciole, le mandorle e altri frutti per farli seccare: è un'usanza normale in Sicilia.
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Mentre disegnavo questo albero e ne scrivevo le dimensioni, gli abitanti accorrevano e contemplavano questo spettacolo nuovo per loro e si domandavano a cosa servisse il mio lavoro.
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Coloro, il cui desiderio di vedere questo grande albero li conducesse in questo luogo, abbiano la precauzione di arrivarci di buon'ora ...
J. Houel, Voyage de la Sicilie, de Malta e Lipari - (1784 II 76-80)
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Jean Claude Richard de Saint Acquaforte (1786)
Note dell'autore:
Riprese con macchina digitale; immagini non elaborate digitalmente se non nella modifica del contrasto e della saturazione dei colori.
L'acquaforte è visibile nella mostra allestita a Palazzo Mercantile, dedicata al celebre viaggio di Goethe in Italia.