L'ISOLA DI PAG 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo Krk e Rab seguendo la costa croata s'incontra l'isola di Pag. E' un'isola lunga stretta e molto articolata con diverse insenature a volte profonde da cui risulta lo sviluppo costiero più esteso di tutte le isole della Croazia

 

 

 

 

Il collegamento tra la terraferma e l'isola per chi proviene da Nord è quello di Prizna e la distanza con il porto di Zigljen non supera i 2km. Siamo riusciti ad imbarcarci nelle ore del tramonto del giorno 8 giugno 2011.

 

 

In quella sera il cielo era molto nuvoloso ma allo stesso tempo gli effetti erano spettacolari con una luce laterale che disegnava le brulle alture della costa.

 

 

 

Osservando la foto dal satellite si nota come tutta la costa orientale dell'isola appare di un bianco accecante. In effetti è la parte più arida e spoglia dell'isola.

Sarebbe interessante sapere se a ciò ha contribuito la deforestazione iniziata già al tempo dei romani e proseguita poi con i veneziani. I primi avevano la mania delle terme mentre i secondi dovevano consolidare la laguna a suon di pali.

La bora che spira da Nord oltre ad essere un vento freddo invernale, trasporta un areosol ricco di sale che contribuisce a rendere difficile la vita alle poche piante che colonizzano quel terreno roccioso di natura calcarea e carsica.

Ho segnato sulla stessa cartina alcune località che ho visitato e allora partiamo dal capoluogo, dalla cittadina di Pago che si trova al centro dell'isola.

La scuola dei merletti ha una tradizione secolare tanto da essere considerata Bene Unesco. Durante la stagione turistica molti commercianti espongono e vendono pizzi e merletti dalle tinte chiare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E questi pizzi impreziosiscono i costumi della ragazze del paese il cui copricapo di forma triangolare è davvero singolare.

 

 

 

 

 

 

Poco a Sud di Pago ci sono le saline sfruttate già dai veneziani. Le lunghe insenature interne permettono l'accumulo di sedimenti e dell'acqua piovana.

Qui la vegetazione è più ricca e sono presenti numerose aree protette per la conservazione delle specie botaniche e l'avifauna stanziale e di passaggio.

Ovviamente il periodo ideale per osservare gli uccelli è l'inizio della primavera e non quello dell'estate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la bici è possibile percorrere il lungo dito che porta a Lun nella parte Nord dell'isola. Qui veniva coltivato l'olivo e questa pianta con alcuni esemplari molto antichi richiama l'attenzione del fotografo escursionista:

 

 

 

 

 

 

Anche la marina ha il suo fascino e le case dai tetti rosso- arancioni contrastano perfettamente con il blu del mare:

 

 

 

 

La pubblicità dell'isola si concentra ovviamente sulle spiagge; una di queste è davvero molto bella, è quella di Rucica immersa in un ambiente lunare che è possibile osservare da vicino prendendo un sentiero che sale dalla spiaggia:

 

 

 

 

 

 

 

 

Se non fosse che a giugno l'acqua è un po' freddina uno se la berrebbe pure....dall'altra parte dell'Adriatico le spiagge e la costa italiana sono ridotte a malpartito.

Non parliamo poi della qualità dell'acqua vista la densità degli abitati.

Quando abbiamo lasciato l'isola ci siamo diretti a Sud verso il Paski Most un ponte ad una arcata, unico collegamento con la terraferma:

 

 

 

 

Poco distante c'è un faro e una vecchia torre di avvistamento in rovina:

 

 

 

 

Il paesaggio è brullo ma sicuramente il suo fascino è preferibile a quello dell'ininterrotta successsione di casermoni della costa adriatica dove il cemento continua a distruggere ciò che di naturale ancora resta.

Salutiamo l'isola di Pag; prossima destinazione il Parco di Plitvice.

 

P.S.

Queste foto sono state ottenute con due macchine digitali la compatta CanonG11 e la Reflex NikonD200 DX.

 

 

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