ANNO 2025

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EBIKE TOUR

 

ANNO 2025

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.

DATA

TOUR

PARTENZA

ARRIVO

DIST. (A/R) km

DISL. TOT. m

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1

13/05/23

ASINARA

CALA OLIVA

FORNELLI

48

640

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2

10/06/25

GIRO DEI DUE PASSI

SAN. GIACOMO

SAN GIACOMO

90

1760

 

 

 

 

 

 

 

 

  3 12/06/25 STAVA COLLE BZ SAN GIACOMO 95 1500

 

 

 

TOUR " ASINARA "

 

L'anno 2025 almeno nella sua parte iniziale è stato dedicato più al basket che alla bicicletta. I nuovi campi di Pons Romae  mi hanno attratto molto di più delle uscite in bicicletta anche se di giri attorno a Bolzano ne ho fatti comunque. Diciamo che il primo di una certa rilevanza più paesaggistica che sportiva, l'ho fatto all'estero o meglio in Sardegna ed è quello dell'Asinara.

Per chi conosce l'isola posta nella parte Nord Occidentale della Sardegna, sa che la tratta da Cala Oliva a Nord fino a Fornelli a Sud è totalmente asfaltata, meglio sarebbe dire cementata per cui il fondo è perfetto e l'unico ostacolo sono delle brevi salite alla portata di tutti gli Elettrici e Non del mondo, siano maschi ma pure femmine prive di allenamento.

E dunque il 13 maggio partendo da Cala Oliva ci siamo diretti a Sud, in direzione Fornelli porto che sta di fronte a Stintino ed è collegato a questo da un traghetto. Ivi calano o meglio salgono i Sardi autoctoni e i turisti esteri che il collegamento è veloce rispetto a quello di Cala Reale; la distanza da Porto Torres è maggiore della precedente e la traversata dura circa 1.5 Stunden.

( Per comodità ho ruotato la mappa di 90° in senso orario in modo da visualizzare meglio le località ).

 

 

 

Mappa

 

 

In nero sono identificate in pratica le varie diramazioni come vengono chiamate, ossia i carceri quasi tutti vicino al mare eccetto Case Bianche e Elighe Mannu che ospitavano pastori e tagliaboschi sotto sorveglianza s'intende.

Il percorso lungo circa 24 km tocca quasi tutte le diramazioni escluso Tumbarino che dovrebbe ospitare un Osservatorio Faunistico ma come ovvio per un parco fantasma è normalmente non osservabile.

A Casa Reale invece è stato possibile osservare il Centro Recupero Animali Marini che si occupa delle tartarughe marine carretta carretta o consimili....beh almeno quello.

Considerazione d'obbligo: visto che centri d'accoglienza visitatori del parco non ci sono ne a Fornelli ne a Cala Reale a meno che non sia rimbambito quasi del tutto causa l'età avanzata per procurarsi il materiale cartaceo dei vari percorsi escursionistici ( in numero di 10 ) dell'isola bisogna " prelevarli di nascosto " durante il viaggio di ritorno in un cubicolo della nave Decomar che fa scalo a Porto Torres. In questo modo uno se li studia poi con tutta calma a casa!

Ma vediamo qualche foto:

 

 

Ore 9.50 partenza da Cala d'Oliva

 

 

 

 

Ore 9.54: viene sparata una salva di cannone " ruzzene " per annunciare ufficialmente la partenza del tour.

 

 

 

Torre Aragonese di Cala Oliva

 

Sosta per documentare il fatto che mi sto muovendo in bicicletta a memoria della futura arteriosclerosi.

 

 

Cala Oliva nella luce del mattino

 

 

Rispetto al giorno dell'arrivo le sensazioni sono nettamente migliori grazie alla bella luce e ai contrasti cromatici della vegetazione della macchia, alquanto rigogliosa. E' il motivo per cui siamo qui proprio a maggio. La visita dell'isola nei mesi estivi è sconsigliabile per le ovvie ragioni legate al clima torrido. Il ripiego è immergersi costantemente in quelle acque cristalline ma spesso off limits stante le zone di riserva integrale.

 

 

Penisola e torre di Trabuccato

 

 

Ore 10.26

 

Mumble, mumble... l'ultimo galeotto ha lasciato l'isola nel 92 se non erro......dunque forse era il caso di metter mano alla cartellonistica, almeno raddrizzando il palo, suvvia....

 

 

 

Campo Perdù

 

Caserma Agente Monda Giuseppe

 

 

Campo Perdù era una colonia agricola come esemplificano i numerosi attrezzi agricoli in esposizione lungo la via:

 

 

E' destino che si perderà la memoria dell'agente Monda che probabilmente perse la vita nell'adempimento del proprio dovere, ma anche della colonia penale agricola che la salsedine e le intemperie avranno presto gioco di quegli antichi aratri.

Non vorrei esser pessimista ma la ditta che dovrà recuperare gli edifici di Campo Perdù ( che è già tutto un programma ) si chiama Venezia SRL edilizia restauri ( che ci azzecca con la provincia di Agrigento? ) con sede legale operativa a Villafranca Sicula C.A.P. 92020 in via delle Rovine n.51. Minchia che sfiga in serie....

C'è in basso a sinistra la durata presunta dei lavori pari a 390 giorni e un altro numero oscuro espresso in uomini / giorno = 2340.

Dunque a occhio se impiegassero 2340 operai l'opera di restauro durerebbe 1 giorno; visto che i giorni previsti sono 390 gli operai impiegati dovrebbero risultare 6.

Mo sperammo che non si ammalino che io sarò qui alla consegna prevista per aprile 2026.

 

Recupero Edilizio Virtule

 

Dopo Campo Perdù c'è l'Ossario dei caduti austroungarici morti in prigionia per malattia, denutrizione e quanto altro ancora. A Cala Reale nel negozio dell'erborista c'è una foto dove si evince che i prigionieri di guerra dormivano nelle tende sotto lo sguardo vigile dell'Italia indomita e vittoriosa. ( Ci ritorneremo... )

 

 

L'Ossario Austro-Ungarico dell' Asinara

 

Si arriva poi a Stretti dove esisteva una colonia penale poi smantellata a causa del maestrale che non permetteva di combinare nulla di buono:

 

Stretti

Una breve salita permette poi di affacciarsi verso il mare esterno e osservare la parte della selvaggia e ripida costa Ovest:

 

La costa Ovest dell'isola a Nord di Stretti

 

Le foto che seguono sono state fatte il giorno precedente quando abbiamo fatto obbligatoriamente lo stesso percorso a bordo della batmobile elettrica guidata dalla Batmaltaura vestita in tuta nera con alettoni, auto che è possibile affittare a Cala Reale dietro esborso in rete di 80 Euri/giorno.

Qui ho utilizzato la CanonX3 Patauna che con il suo zoom offre un grado di libertà in più e ovviamente una qualità migliore rispetto al cellulare, cosa che comunque non si evince per i formati web.

Le condizioni meteorologiche erano mediamente peggiori anche se sul tardi le nuvole sono volate via. Sul passo la visuale è doppia:

 

Verso Nord

Verso Sud

 

 

 

Zoomata sulla costa Ovest

 

 

La costa Est verso Trabuccato

 

Siamo arrivati a Tumbarino dove dovrebbe esserci il cosidetto Osservatorio della Fauna Selvatica normalmente chiuso come da copione. Non è chiaro se il famoso sentiero del muflone che circospetto dovrebbe pascolare sulle alture circostanti sia accessibile. Del cornuto nessuna traccia....per vederlo bisogna dedicargli qualche ora se non una giornata intera.

Accontentiamoci di <<Vidal>> l'asino bianco che galoppa con la criniera al vento nella zona protetta A poco più in basso:

 

 

L'asino Vidal detto bagnoschiuma

 

Non era particolarmente mobile a causa delle rocce granitiche che decorano l'intera baia...uno spettacolo!

 

 

 

La vegetazione non è da meno; inoltre a completare l'opera della natura in basso e in alto esistono numerosi stagni:

 

 

 

 

Lo stagno di Cala S.Andrea

 

Teoricamente seguendo il sentiero del Granito si potrebbe raggiungere la zona protetta sottostante ma avremo bisogno di qualche giorno in più e anche di qualche doblone d'oro per corrompere le guardie...

Siccome Pedretti il fauno-biologo di Geo viene spesso da queste parti devo chiedergli qualche consiglio gratis.

Ultimo sforzo e superiamo l'ultima china; siamo sotto il Castellaccio che domina la zona di Fornelli:

 

 

Il Castellaccio

 

 

Dietro l'angolo ecco spuntare il supercarcere di Fornelli circondato dai fiori; dalla parte opposta verso Est compaiono i silos della Colonia penale di S.ta Maria dove pascolano liberi i cavalli:

 

 

Immagini bucoliche in netto contrasto con gli edifici ivi presenti e con i disperati che li hanno ospitati.

 

 

Il supercarcere di Fornelli

 

Giunti a Fornelli Porto si svolta a sinistra, si segue la costa, si sale alla colonia penale di Santa Maria e si scende nuovamente per punta Barbarossa dove tra i graniti e la poca ombra abbiamo fatto merenda con i pomodori di mare e con i piedi in ammollo.

 

La costa granitica di Punta Barbarossa

 

Più in sù i cavalli pascolavano placidamente, separati dalla sottile linea blu dell'orizzonte che separa l'isola di Asinara da Stintino.

 

La sottile linea blu

 

 

Se mai ritornerò sull'isola sarà alle idi di marzo....per un faccia faccia col maestrale.....e che il diavolo mi porti via dannazione.....Kit Carson!

 

 

 

 

 

 

 

 

TOUR " GIRO DEI DUE PASSI "

 

E' il giorno 10 giugno 2025......dobbiamo allenarci che la gamba tremola. Partenza ore 9.30 da Santiago in compagnia del cognato con la 750 per raggiungere prima il Passo Palade e poi il Passo Mendola e scendere in picchiata a casa. Raggiungo Nalles in modalità ECO. La gamba funziona e spingo a più di 25 km/h.

Si affronta poi la faticosa salita che collega Nalles a Prissiano, un 3km molto tosti dove perdi un 20 % di batteria e non solo. Breve sosta per fare acqua e una foto che il tour in questione è stato documentato più volte negli anni precedenti.

Si tratta infatti di un giro classico che serve per capire se ancora sei in grado di affrontare tale dislivello o se è meglio darsi all'ippica elettrica.

90 km, questa è la lunghezza media del percorso sono tanti anche con la Ebike e il dislivello non è da meno circa 1800 m al limite della 625 W.

 

 

 

Prissiano

 

 

Da Nalles al Passo Palade sono circa 1300 metri di dislivello e altri 20 km di strada da percorrere. Superata Narano la pendenza media scende al 6,5%. Sono arrivato in cima al passo con il 45% di residuo di batteria ( Batteria Nuova 2024 ) e una velocità media per l'intero tratto lungo circa 38 km di circa 18 km/h.

 

 

 

Ore 11.40: Passo Palade

 

 

 

INFO BIKE

 

 

 

Bar chiuso al passo per cui non ci resta che fiondarci giù fino alla fine della discesa alias al Lago Smeraldo dove addento 6 strangola preti giganti accompagnati da un radler medio. Per la cronaca il costo comresi i 2 euro del servizio sono stati apri a  17.5 euro. Visita veloce della forra con qualche foto al seguito che invoglia il cognato a fare altrettanto con il nuovo cellulare con la mela da 500 euri.

Non sono noti però i risultati che qui le foto sono solo mie.

 

 

 

Mappa

 

 

 

 

Lago Smeraldo e forra

 

 

Alle ore 13.00 siamo di nuovo in sella e imbocchiamo la strada che sale a Malosco e conduce successivamente al Passo Mendola. Sono altri 350 m. di dislivello che metteranno a dura prova il cognato amico del frigorifero che pur avendo a bordo la 750 è agli sgoccioli delle forze e della batteria. Ma l'esperienza come si evince dalla foto ha avuto i suoi effetti nefasti anche sul protagonista; per darmi un tocco sportivo ho indossato gli occhiali IR per non veder nulla e far finta di niente!

 

 

 

Ore 13.50: Passo Mendola

 

 

 

Passo Mendola (m.1363)

 

 

Giunti a casa diamo una occhiata al registratore di cassa: 3 ore e 51 minuti di pedalata effettiva con un residuo del 22% di batteria, in linea con quanto segnato nel 2023 anche se a esser sinceri abbiamo impiegato 20 minuti di meno. Trattasi del famoso effetto Scarabix che come è noto è lo stesso di quello per il vino!

Ma come si sa: Tempus no Credits!

 

 

 

TOUR " STAVA "

 

Perchè Stava? Nel borgo colpito dalla tragedia del 19 luglio 1985 di cui ricorre quest'anno il 40 esimo anniversario ( con visita programmata del Presidente della Repubblica ) sono stato alcuni mesi fa, a marzo quando ho effettuato una gita a piedi seguendo quello che viene chiamato " Il sentiero della memoria ".

Ma procediamo con calma. Viste le distanze e anche i dislivelli è opportuno prendere la funivia del Colle e guadagnare in pochi minuti i 1134 metri di quota facendo conoscenza della tecnologia inventata dagli avi funivieri Leitner&Company che contribuirono alla realizzazione di questo manufatto che risale al 29 giugno 1908.....pare sia il primo al mondo.

 

 

 

 

Le tappe sono quelle classiche: Prati del Colle, Lupicino, Nova Ponente, Malga Laab e Capanna Nuova dove ho potuto constatare che la Scarpetta di Venere gode di buona salute. Orchidea splendida rara e protetta che cresce in un pochi posti in A.A. ed ho fotografato per la prima volta più di dieci anni fa, ovviamente nello stesso luogo......segreto!

 

 

 

Scarpetta di Venere (Cypripedium calceolus L.)

 

 

Raggiunta Malga Ora si scende poi a Passo Lavazè (m.1805) dove i segni lasciati da Vaia sono indelebili; bisognerebbe asportare tutti i resti degli alberi divelti per attenuare gli effetti di quella sgradevole immagine di distruzione.

 

 

I segni di Vaia 7 anni dopo

 

 

Pochi chilometri a valle del passo c'è un bivio e svoltando a sinistra si raggiunge velocemente Stava dove dal 2002 esiste un memoriale che ricorda la tragedia del 1985 ma non solo quella.

Ho tratto il dado e mi sono fiondato nel bar Stradivari adiacente per recuperare le forze con biscotti alla nutella e cappuccino in stile tedesco.

Mi ero ripromesso di passare da quelle parti perché l'edificio-museo apre in modo regolare solo a partire da giugno ed esattamente dal 15 del mese con orario 15.00 - 19.00.

Fortuna vuole che un gruppo dei " Bacini Montani " della provincia di Trento abbia fissato un appuntamento con i responsabili della struttura e dunque esattamente alle ore 15.00 mi sono accodato come membro esterno imboscato sudtirolese.

 

 

 

 

Due le guide e due gli interventi di cui il primo dedicato alla storia di quella parte della valle dove il lavoro e le possibilità di sopravvivenza erano legate alla montagna, leggi allevamento del bestiame, manutenzione del bosco con segherie in Via Molini a Tesero (spazzati via dalla frana ), forge e fonderie nello stesso luogo e infine un'agricoltura di sussistenza. Molti gli abitanti della valle che nel periodo estivo emigravano in A.A. o altrove.

Sul tetto del memoriale ci sono diversi pannelli che illustrano la storia di Stava, la miniera, la tragedia, i soccorsi e lo scopo del memoriale.

 

 

 

 

L'arrivo della Montecatini poi Montedison, intorno agli anni 60 fu visto come la manna caduta dal cielo......lavoro per molti circa un centinaio di minatori, costruzione di un acquedotto che serviva prima all'industria mineraria e secondariamente al paese, case con riscaldamento a Tesero e tanto altro ancora. La civiltà finalmente.....e ovviamente non è retorica. L'Italia stava trasformandosi da paese agricolo in paese industriale con l'ovvio miglioramento delle condizioni economiche di quelli che da contadini diventarono operai. Io sono figlio di quella rivoluzione. Il costo primario fu l'abbandono della campagna e in particolar modo della montagna. E poi una colossale migrazione interna specie da Sud.

Mah....c'è un mah....

Prezzo da pagare a Stava? Lo si è visto circa 25 anni dopo con 268 morti.

Cause del disastro: progetto delle vasche di decantazione dei residui di lavorazione non adeguato e manutenzione delle stesse inesistente.

Processo concluso in giudicato negli anni 2000 presumo con pagamento posticipato dei danni a persone e cose.

Colpevoli: Montedison, la ditta che rilevò successivamente la miniera (fallita....non sborsò una lira ), la Provincia Autonoma di Trento o meglio gli uffici responsabili del territorio.

Ospiti delle patri galere: negun ma propri negun che erano tutti incensurati e il nostro stato è supergarantista!

La guida successiva nella persona del Sig. Lucchi che nella tragedia ha perso i genitori ed è il promotore e presidente della Fondazione Stava 1985, ha illustrato nei dettagli tutti gli avvenimenti puntando particolarmente il dito sulla mancanza di responsabilità delle ditte coinvolte, dei tecnici, dei funzionari pubblici e privati.

 

 

 

La relazione del Sig. Graziano Lucchi

 

 

Sulla storia di Stava penso di pubblicare un articolo ad hoc; consiglio a tutti la visita del Memoriale anche per capire che tragedie ben peggiori di quella, si sono verificate negli anni successivi....non parliamo poi del " Terzo Mondo " dove lo sfruttamento è garantito per legge e la sicurezza è una parola sconosciuta.

Per info: https://www.stava1985.it/centro-stava-1985/

Sta di fatto che mi sono trattenuto a Stava fino alle ore 17.30 e solo successivamente ho imboccato la strada che scende a Tesero per poi proseguire sulla provinciale fino a Cavalese e Fontanefredde.

Da lì è noto, parte la ciclabile della Vecchia Ferrovia che conduce a 38 km/h fino a Montagna e Ora. Il giro si chiude con il tratto in pianura fino a Santiago con il vento in poppa che notoriamente spira nel pomeriggio verso Nord e facilita la risalita della valle immersa nella foschia e nel caldo torrido e balengo di metà giugno.

 

 

 

Lungo la Vecchia Ferrovia

 

 

 

Mappa del percorso

 

 

 

 

 

Modalità di guida

 

 

Partenza dal Colle alle ore 10.30, arrivo a casa alle ore 19.00. Tempo di pedalata pari a 4 ore e 10 minuti. Velocità media pari a 22,6 km/h. Residuo di batteria pari al 34 %. Dislivello totale di 1500 m.

Adelante muchaci!

 

 

 

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